lunedì 31 luglio 2017

Dal diario di Stefano

La prima parte di questo viaggio si è conclusa. L'aereo ci mostra la baia di Pemba e tutte le immagini di questo periodo riaffiorano.

Riaffiora soprattutto l'impegno costante delle Missionarie e Missionari incontrati. Vedere  l'attenzione e l' amore verso questo Paese è una grande testimonianza.

Non si limitano solo a curare le ferite di questo popolo, occupandosi di bambini orfani, di denutriti, di formazione umana e professionale.

Sono il grido di denuncia in un Paese che giorno dopo giorno viene derubato delle ricchezze naturali.
Il Mozambico è come un bellissimo albero a cui stanno tagliando le radici.

I colpevoli sono multinazionali e la grande corruzione.

Nella zona di Gurue  un'impresa ha recintato elettricamente migliaia di ettari per coltivare prodotti da esportazione.

Questa recinzione ha tagliato l'accesso alla strada del villaggio.

Ora i bambini per recarsi a scuola devono percorrere 10 km a piedi.
Molti di loro lasceranno gli studi, andando ad ingrossare le file di quella generazione perduta di cui tanto si parla.

Questo essere Missione, questo dare voce ai dimenticati è un aspetto molto importante. 

Qui in Mozambico a parte due giornali on line nessuno ne parla.

In ogni Missione è presente questa forza e quel mettere al centro l'uomo.



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