La prima parte di questo viaggio si è conclusa. L'aereo ci mostra la baia di Pemba e
tutte le immagini di questo periodo riaffiorano.
Riaffiora soprattutto l'impegno costante delle Missionarie e Missionari
incontrati. Vedere l'attenzione e l' amore verso questo Paese è una
grande testimonianza.
Non si limitano solo a curare le ferite di questo popolo, occupandosi di
bambini orfani, di denutriti, di formazione umana e professionale.
Sono il grido di denuncia in un Paese che giorno dopo giorno viene derubato
delle ricchezze naturali.
Il Mozambico è come un bellissimo albero a cui stanno tagliando le
radici.
I colpevoli sono multinazionali e la grande corruzione.
Nella zona di Gurue un'impresa ha recintato elettricamente migliaia
di ettari per coltivare prodotti da esportazione.
Questa recinzione ha tagliato l'accesso alla strada del villaggio.
Ora i bambini per recarsi a scuola devono percorrere 10 km a piedi.
Molti di loro lasceranno gli studi, andando ad ingrossare le file di
quella generazione perduta di cui tanto si parla.
Questo essere Missione, questo dare voce ai dimenticati è un aspetto molto importante.
Qui in Mozambico a parte due giornali on line nessuno ne parla.
In ogni Missione è presente questa forza e quel mettere al centro l'uomo.