Usciamo dal cancello della casa dei Missionari della Consolata dove alloggiamo. L'aria è fresca, il cielo terso. È la "città di cemento", così viene chiamato il centro di Maputo. Camminare da qui fino al centro Akumana è come fare un viaggio in un altro paese. Si passa davanti a vetrine e ristoranti alla moda, poi la via delle Ambasciate e le ville dei potenti della città. Arrivati alla piazza si gira a sinistra, ancora tre palazzi, qualche negozio. Poi la strada si restringe, il marciapiede si riempie di bancarelle con patate, insalata , mucchietti di sale . Ecco il barrio di Machaquene. Dove si trova Akumana. In lingua xchangana significa accogliere, famiglia. Dal 2011 sosteniamo questa bella e importate realtà. È un centro diurno, accoglie mamme, bambini sieropositivi e malati di tubercolosi. Vengono seguite 500 famiglie, attraverso supporto psicologico, alimentare e farmacologico. Suor Rute e Suor Olivia coordinano il centro. Il primo sostegno è stato la realizzazione di un orto. Essenziale per l'alimentazione. Quest'anno con l'aumento dei prezzi da due mesi il pranzo è assicurato grazie ai cavoli e all'insalata. Oltre all'aspetto alimentare l'orto è importante per il coinvolgimento delle donne nel lavoro. Da tre anni sosteniamo anche la sala di artigianato terapeutico. Le donne qui imparano a cucire realizzando belle borse. Rute racconta la filosofia del centro. Le persone devono riacquistare autonomia e autostima con corsi, lavoro e amore.
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