L’ORA DEL DOPO SCUOLA!
È ormai da quasi un anno che all’Oratorio Cafasso in Borgo
Vittoria, grazie a SOLE, abbiamo attivato il servizio di dopo scuola. Il nostro
punto di partenza è stato quello di guardarci attorno e renderci conto delle
esigenze (quanto mai urgenti!) del borgo.
Il nostro cammino comincia da
qui. Chi sono i più svantaggiati, coloro
che raccolgono tutte le condanne di una situazione difficile come questa?
Secondo noi sono i bambini, che riscontrano le maggiori difficoltà in ambito
scolastico, luogo dove ormai le risorse sono ridotte allo zero e dove purtroppo
emergono le disuguaglianze. Analizzando tutte le situazioni complesse, abbiamo
notato che vi è un elemento più importante di altri, senza la quale non si
instaurerebbe nessuno legame: la lingua.
La comunicazione è l’elemento che
permette di entrare in relazione con l’altro, di conoscere il diverso da sé, è
ciò che muove gli affetti, che permette di esprimere ciò che siamo e sentiamo,
di argomentare le nostre scelte. I gesti sono importanti, ma non bastano. In
questo mondo, in cui la retorica a favore di cause poco ortodosse si è
affermata, è sempre più urgente la necessità di formare giovani che sappiano
presentare, argomentare e difendere la propria persona nella sua interezza con
lo strumento del linguaggio. Abbiamo perciò scelto tutti quei bimbi con
difficoltà con la lingua italiana: bambini affetti da disturbi specifici di
apprendimento (dislessia ecc.) e bambini figli di genitori stranieri. Lungo il
nostro cammino ci siamo resi conto poi che sono proprio i bambini figli di
genitori stranieri ad avere le maggiori difficoltà linguistiche che, tendono a
migliorare con molta lentezza, proprio a causa dello svantaggio linguistico che
affrontano i genitori stessi. Ci siamo resi conto che questi bimbi e le loro
famiglie, nell’affrontare un cambiamento culturale così drastico, hanno bisogno
di un supporto vivo, pratico e psicologico, che li accompagni nell’educazione
dei figli, anche solo rappresentato da un saluto gentile e alcune premure.
Abbiamo cominciato a settembre con soli tre bimbi: pensando che fosse meglio seguirne pochi ma ad personam in
modo da garantire ordine e un lavoro mirato su ciascuno. Eravamo solo io e
Valentina, e all’inizio abbiamo arrancato un po’. Alcuni bambini, infatti, avevano
dei notevoli problemi scolastici, sia dal punto di vista del rendimento che del
comportamento. Ci siamo tirate su le maniche e abbiamo cominciato a lavorare sodo
su chi aveva più bisogno. Luca (nome d’invenzione), ad esempio, leggeva a
malapena, faceva molta fatica a ricordarsi tutte le lettere dell’alfabeto, e
sembrava che fosse destinato all’insuccesso scolastico. Quando abbiamo potuto, abbiamo
aumentato gli incontri in modo da poter lavorare più intensamente. Piano piano
Luca è migliorato, ha cominciato a leggere e ad imparare a memoria un sacco di
poesie (su cui ha preso anche 9!!!) con sua enorme soddisfazione e dei suoi
genitori (e ovviamente nostra!).
Dopo qualche mese si sono aggiunte anche
Claudia, ex-dirigente di una scuola primaria, e Adriana, maestra anche lei.
Abbiamo perciò potuto aumentare i nostri incontri a due volte a settimana,
ottenendo migliori risultati ed instaurando relazioni sempre più profonde con i
nostri bimbi. Siamo anche riuscite ad aggiungere altri due bimbi con cui stiamo
lavorando intensamente per risolvere alcuni problemi scolastici. Con i genitori
si è instaurato un rapporto di fiducia tale che siamo venute in contatto con le
rispettive insegnanti, creando un ponte tra la scuola e i genitori, entità che
non sempre si comprendono quanto vorrebbero.
Vedere i progressi di questi bimbi mi ha riempito il cuore di
gioia; ogni volta che fanno un passo avanti non posso che sentirmi orgogliosa
di loro e felice nel dare un contributo a questa causa così fondamentale, che è
l’istruzione.
Abbiamo sempre riposto nell’educazione la più grande speranza
per le future generazioni, dunque non possiamo che continuare nel nostro
cammino, qui come in Mozambico all’asilo Girassol, sperando che sempre più
volontari si mobilitino per abbattere le disuguaglianze, al fine di garantire a
ciascun bambino lo stesso punto di partenza.
Sara
Nessun commento:
Posta un commento