Sole aderisce alla giornata del Dono di domani !
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Ecco il link del sito: http://giornodeldono.org/
Sole Onlus
lunedì 2 ottobre 2017
venerdì 25 agosto 2017
Dal diario di Stefano. Balama, un villaggio in chiaro scuro.
Gli occhi di Ardito brillano, mentre danza al ritmo dei due tamburi.
Il sole e' basso all'orizzonte e nell'aria si spande il profumo della marmellata di banane.
La Missione di Padre Guttenberg e' un' oasi a Balama.
Qui c'e' un gruppo di ragazzini che, con la guida attenta e presente di Padre Guttenberg, stanno preparandosi il futuro.
C'e' Leonardo che grazie alle videoricette del Padre ha imparato a sfornare pane e altre prelibatezze. Ha gia' un conto in banca.
Ci sono i produttori di mattoni in terra cotta.
I ragazzini del gruppo Infanzia Missionaria capitanati da Ardito due volte al mese vanno nei villaggi lontani a fare animazione e aiuto con i bambini piu' piccoli.
Ma a Balama c 'e' anche la presenza ingombrante di un grande impianto australiano di grafite.
Questo mostro che iniziera' a "mangiare" un'intera montagna da dicembre, aleggia su tutto.
Uno dei problemi piu' gravi sarà il prosciugamento di alcuni bacini vicini al villaggio.
La produzione di grafite infatti richiede molta acqua.
Come avviene in molti casi qui in Mozambico l'effetto di una grande impresa sul vivere quotidiano dei locali non porta grandi benefici e purtroppo la ricaduta sulla popolazione sarà minima.
Ardito inforna il pane
Impianto di grafite
Strada centrale di Balama
Il sole e' basso all'orizzonte e nell'aria si spande il profumo della marmellata di banane.
La Missione di Padre Guttenberg e' un' oasi a Balama.
Qui c'e' un gruppo di ragazzini che, con la guida attenta e presente di Padre Guttenberg, stanno preparandosi il futuro.
C'e' Leonardo che grazie alle videoricette del Padre ha imparato a sfornare pane e altre prelibatezze. Ha gia' un conto in banca.
Ci sono i produttori di mattoni in terra cotta.
I ragazzini del gruppo Infanzia Missionaria capitanati da Ardito due volte al mese vanno nei villaggi lontani a fare animazione e aiuto con i bambini piu' piccoli.
Ma a Balama c 'e' anche la presenza ingombrante di un grande impianto australiano di grafite.
Questo mostro che iniziera' a "mangiare" un'intera montagna da dicembre, aleggia su tutto.
Uno dei problemi piu' gravi sarà il prosciugamento di alcuni bacini vicini al villaggio.
La produzione di grafite infatti richiede molta acqua.
Come avviene in molti casi qui in Mozambico l'effetto di una grande impresa sul vivere quotidiano dei locali non porta grandi benefici e purtroppo la ricaduta sulla popolazione sarà minima.
Ardito inforna il pane
Impianto di grafite
Strada centrale di Balama
lunedì 7 agosto 2017
Dal diario di Stefano, la scuola dei bambini speciali
Apre la porta la signora Togo con un largo sorriso. È la direttrice
del centro per bambini e ragazzi disabili di Khulani special school.
Qui 230 bambini e ragazzi trovano un rifugio e tanto amore.
Molti di questi bambini sono residenziali. Altri tornano a casa per la sera.
Qui, chi ha una disabilità è dimenticato, vive ai margini; non vanno a scuola e sono senza un futuro.
Alla Khulani possono completare il ciclo scolastico fino al diploma.
C'è l'aula informatica e quella di manualità in cui i ragazzi sono seguiti da educatori e
volontari.
La quota prevista nel viaggio per il progetto di solidarietà che i
viaggiatori destinano sarà devoluta a questa scuola.
I viaggi di turismo solidale creano questi momenti.
I viaggi di turismo solidale creano questi momenti.
Dal diario di Stefano, Sud Africa
Città del Capo. Piove, ma qui è tutto molto bello e interessante. Prossima tappa è il museo dell'apartheid.
Finito il museo siamo andati a visitare Langa una town ship di Città del Capo. Una piccola città di 60000 abitanti con tutto all'interno. Tutto in modo diverso, il pub dove le donne preparano la birra giornalmente. La signora che abbiamo incontrato alleva le galline nei pochi metri quadri di casa sua.
Finito il museo siamo andati a visitare Langa una town ship di Città del Capo. Una piccola città di 60000 abitanti con tutto all'interno. Tutto in modo diverso, il pub dove le donne preparano la birra giornalmente. La signora che abbiamo incontrato alleva le galline nei pochi metri quadri di casa sua.
Tutti lavori informali che permettono alle famiglie di sopravvivere.
Questa umanità che vive in pochi metri quadri, dove i bambini non riescono
a completare gli studi a causa del numero elevato nelle classi e nella mancanza
della lingua inglese.
Ci siamo spostati di Paese ma il problema principale rimane la
scolarizzazione. Senza la scuola che prepara il futuro non c è speranza.
Questa visita è stata come un cucchiaio di ghiaccio nello
stomaco.
A poche centinaia di metri risplendono i grattacieli e il traffico
assordante dell'altro mondo.
lunedì 31 luglio 2017
Dal diario di Stefano
La prima parte di questo viaggio si è conclusa. L'aereo ci mostra la baia di Pemba e
tutte le immagini di questo periodo riaffiorano.
Riaffiora soprattutto l'impegno costante delle Missionarie e Missionari
incontrati. Vedere l'attenzione e l' amore verso questo Paese è una
grande testimonianza.
Non si limitano solo a curare le ferite di questo popolo, occupandosi di
bambini orfani, di denutriti, di formazione umana e professionale.
Sono il grido di denuncia in un Paese che giorno dopo giorno viene derubato
delle ricchezze naturali.
Il Mozambico è come un bellissimo albero a cui stanno tagliando le
radici.
I colpevoli sono multinazionali e la grande corruzione.
Nella zona di Gurue un'impresa ha recintato elettricamente migliaia
di ettari per coltivare prodotti da esportazione.
Questa recinzione ha tagliato l'accesso alla strada del villaggio.
Ora i bambini per recarsi a scuola devono percorrere 10 km a piedi.
Molti di loro lasceranno gli studi, andando ad ingrossare le file di
quella generazione perduta di cui tanto si parla.
Questo essere Missione, questo dare voce ai dimenticati è un aspetto molto importante.
Qui in Mozambico a parte due giornali on line nessuno ne parla.
In ogni Missione è presente questa forza e quel mettere al centro l'uomo.
Dal diario di Stefano
Ritorno a Metoro
Sono stati giorni pieni ...
Carichi di storie, incontri e paesaggi dal fascino indescrivibile.
Nei lunghi viaggi in auto per raggiungere Mulumbo e Mepanhira, Suor
Dalmazia ci ha raccontato storie degli anni trascorsi in Missione.
Abbiamo visto la forza delle Suore a Mepanhira e Mulumbo dove il necessario a volte
non c'è, ma si va avanti lo stesso.
L'empatia con cui Suor Dalmazia si prende cura delle mamme e
dei piccoli mi commuove ogni volta.
La denuncia del Vescovo di Gurue sull'accaparramento di terre
da parte di grandi multinazionali nella Zambesia, relegando i piccoli contadini in terre poco fertili.
sabato 29 luglio 2017
Dal diario di Stefania
Abbiamo passato ancora alcuni giorni a Metoro, dove abbiamo visto i bambini dell'asilo perplessi ma sorridenti alla vista dei chupa chupa che abbiamo regalato. Abbiamo anche aiutato ad aggiustare i tubi per la raccolta dell'acqua piovana del centro di salute gestito da suor Teresa, e ci siamo goduti il meraviglioso cielo della notte.
Giovedì siamo partiti alla volta di Errego, un paesino di 1000 abitanti nella regione dello Zambesia. Ad aspettarci una veterana che ha praticamente passato la maggior parte della sua vita in Mozambico, la nostra amica suor Dalmazia.
Questo posto, in mezzo al verde e vicino ad una bellissima chiesa molto suggestiva, fornisce le vitamine, il latte in polvere e dei lavoretti alla comunità circostante.
Di fronte c'è un centro di salute gestito dallo stato, che collabora con le suore di questa missione. Nel centro vengono visitati i pazienti malnutriti che con la ricetta si presentano poi qui per ricevere le vitamine.
Anche attività di cucito, di alfabetizzazione, di ambulatorio vengono fornite.
É sorprendente come poche vitamine possano cambiare cosi tanto la salute e le capacità di una persona. A volte, anche solo un la coscia di pollo può fare la differenza, rendendo una madre più forte e più in forma per sostenere una gravidanza (spesso muore o è troppo debole per poi alimentare correttamente con il proprio latte i neonati).
Abbiamo anche festeggiato la partenza di suor Dalmazia e assistito alla distribuzione di quaderni, matite e biscotti ai bambini per salutarla .
É evidente il fatto che lei sia un punto di riferimento per molti, ha anche fatto nascere tanti abitanti del posto (è ostetrica) e la sua partenza rattrista sicuramente molto.
É molto bello vedere il rapporto che si è instaurato tra le suore e i locali, un rapporto di rispetto e complicità che vorrei poter ritrovare anche in Italia. Un altro esempio che ho potuto vedere, di come due culture cosi diverse come quella di suor Dalmazia appunto, italiana, e quella mozambicana possano trovare dei punti di incontro.
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